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Agrigento e la Valle dei Templi

Il Bio Resort Fontes Episcopi dista solo 12 km dalla zona archeologica della Valle dei Templi e dal centro storico di Agrigento. Maestosa testimonianza di una delle più importanti colonie greche d’Occidente e patrimonio dell’umanità, La Valle dei Templi da sempre offre ad ogni viaggiatore emozioni fuori dal tempo. Il Parco della Valle dei Templi ed il Museo Archeologico non custodiscono soltanto mirabili vestigia di epoca classica ma ospitano nel periodo estivo mostre, concerti ed eventi culturali. Oltre ai magnifici templi dorici, il Parco possiede anche un cuore verde: il lussureggiante Giardino della Kolymbethra, gestito dal FAI. Anche il centro storico di Agrigento è ricco di diverse attrattive: il Duomo, il Museo Diocesano, La settecentesca Biblioteca Lucchesiana, la medievale chiesa di S. Maria dei Greci edificata sul basamento d’un tempio greco e l’incantevole Monastero di Santo Spirito con i suoi caratteristici archi chiaramontani. La Via Atenea, fiancheggiata da negozi e caffè, è il cuore della città e percorrendola si possono visitare altre attrazioni del centro: alcuni palazzi storici, gli spazi espositivi d’Arte Moderna di “FAM -Fabbriche Chiaramontane, l’ex-Collegio dei Filippini, oggi sede della pinacoteca comunale, il Teatro Pirandello dedicato all’illustre agrigentino premio Nobel per la letteratura. Di Luigi Pirandello si può visitare la Casa Natale, oggi Museo, in c.da Caos, nei pressi di Porto Empedocle: città natale di un’altro illustre scrittore agrigentino, Andrea Camilleri, autore del famosissimo “Commissario Montalbano”.


 

Scala dei Turchi e Torre Salsa

Lungo la costa agrigentina vi aspettano suggestivi panorami, splendide spiagge e candide scogliere. Qui potrete rilassarvi al sole e tuffarvi in acque turchesi. In località Realmonte, potrete ammirare la Scala dei Turchi: una candida scogliera scolpita dal vento e dal mare che nei secoli hanno modellato una scenografica scalinata naturale sul mare. Proseguendo oltre Realmonte, si arriva a Siculiana Marina: borgo marinaro della vicina Siculiana dalla quale si può raggiungere la magnifica Riserva Naturale di Torre Salsa, gestita dal WWF. La Riserva abbraccia un lungo tratto di costa incontaminata, ricca di fauna e flora, dove ancora oggi depongono le uova le tartarughe marine “Caretta Caretta” e sostano gli aironi e vari uccelli migratori.

I Monti Sicani

I Monti Sicani delineano un comprensorio dove una natura rigogliosa dialoga con storie e tradizioni secolari. Una zona ideale per assecondare curiosità e voglia di muoversi: trekking, mountain bike, passeggiate a cavallo vi aspettano per scoprire una natura incontaminata. La Riserva Naturale Monte Cammarata, dal nome della vetta più alta dei Monti Sicani, tutela una delle zone boschive più belle dell’entroterra agrigentino e si estende in un area compresa fra i comuni di Cammarata, S. Giovanni Gemini e S. Stefano Quisquina, paese noto per L’Eremo di Santa Rosalia e il Teatro di Andromeda, mirabile opera dello scultore-pastore Lorenzo Reina. Fra i comuni di Raffadali e Santa Elisabetta si trova il Castello di Guastanella, raro esempio di castello rupestre di origine araba di cui sopravvivono alcuni ambienti scavati nella roccia. La poco distante Sant’Angelo Muxaro, è invece un borgo intriso di leggende e antichissime storie, come testimoniano le numerose necropoli attorno al paese e la sontuosa Tomba del Principe: la tomba protostorica più grande e suggestiva della Sicilia. Di recente è stato inaugurato un museo in cui si possono ammirare alcuni reperti archeologici ritrovati in essa. Inoltre, Sant’Angelo Muxaro offre a chi ama le escursioni speleologiche, suggestivi itinerari fra grotte, piccole cascate e formazioni gessose. Nel periodo delle feste pasquali non perdete di visitare San Biagio Platani con i suoi Archi di Pasqua: scenografiche costruzioni fatte di canne intrecciate e pane che trasformano il paese in un sontuoso salotto a cielo aperto.

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Aragona

Nella Sicilia governata dai Vicerè spagnoli, la città di Aragona viene edificata nel 1606 per volontà del conte Baldassare III Naselli che così la chiama in onore della madre Beatrice Aragona Branciforti. La città fiorì ben presto divenendo un principato e i Naselli fecero costruire l’imponente “Palazzo Principe” in cui si possono apprezzare ancora alcuni affreschi della scuola del Borremans. In piazza Umberto I, oltre a Palazzo Principe, si affaccia la Chiesa del Rosario di cui si possono vedere i dipinti originali del soffitto ligneo e la sottostante cripta, ricca di oggetti e corredi liturgici. Da non perdere la Chiesa del Carmine che conserva una pregevole statua lignea di Salvatore Bagnasco e la Chiesa Madre dove si possono ammirare un presepe di fine’700, le tele di Frà Felice da Sambuca e la statua della Madonna della scuola del Gagini.
Aragona sorge al centro di una zona ricca di giacimenti solfiferi, oggi non più sfruttati, ma un tempo assai produttivi come la miniera Taccia Caci di proprietà della famiglia di Luigi Pirandello e a cui lo scrittore s’ispirò per la celebre novella “Ciàula scopre la luna”. A sud del paese vi è La Riserva Naturale delle Macalube nota per un raro fenomeno di vulcanesimo sedimentario con vulcanelli di fango freddi gorgoglianti d’acqua salmastra. L’area interna della Riserva è attualmente chiusa poiché interessata da lavori. Poco fuori l’abitato si può ammirare il cosiddetto “Salto D’Angiò”: una suggestiva Torre Angioina del 1300, oggi inglobata da una vecchia masseria. I cibi tipici da non perdere sono le “m’briulate”, gustosi fagottini di pane farciti con salsiccia e olive, e il “tagànu”, un sostanzioso timballo di pasta che spesso accompagna i colorati festeggiamenti della Pasqua aragonese.